Sur

copertina surMESCALINA
Eloisa Atti e Francesco Giampaoli, entrambi di formazione classica e jazz, sono due musicisti attivi sulla scena del jazz e della musica brasiliana sin dai primissimi anni ’90.Sul loro ruolino di marcia possiamo annotare una frenetica attività musicale costituita da importanti collaborazioni con illustri artisti come Bob Moses, Rita Marcotulli e la Banda Municipal de Santiago de Cuba, dalla partecipazione a spettacoli teatrali e cinematografici in qualità di creatori di musica, ma soprattutto per aver dato vita nel 1997 ai Caputolindo, sestetto molto dinamico nel panorama della musica jazz e di quella brasiliana. Accantonata momentaneamente la loro permanenza nella band, Atti e Giampaoli intraprendono un progetto parallelo denominato Sur con il quale ripercorrono fedelmente il tragitto da loro segnato nel corso degli anni e distintosi per la passione che i due hanno riversato nei confronti di questi generi musicali, coronando il tutto con la prima ed omonima uscita discografica.
Realizzato con la collaborazione di Mirco Mariani (capofila dei Daunbailò) alla produzione artistica e Marco Ambrosi (chitarrista di Rosaluna e Sazizz’ Trio) alla direzione esecutiva, il disco propone un mix sonoro che abbraccia al suo interno melodie jazz, richiami alla musica brasiliana e portoghese, avvisaglie pop e un immersione nella canzone d’autore.
Un album in cui la voce della Atti, quasi onnipresente, riesce da sola a caratterizzare e a illuminare il contenuto mettendosi in mostra per il suo sublime timbro che si scioglie sulle note musicali ricuciteli attorno dall’ottimo Giampaoli, risaltate inoltre dalla mole di strumenti utilizzati, tra cui spiccano un piano wurlitzer, un arp odissey ed una concertina.
Dieci le composizioni del disco, alcune delle quali notevolmente rilevanti. Come “Creta”, “Mattone dopo mattone” e “La novità” dai piacevoli ritmi brasiliani, “Notte” e “Stu” che mettono in mostra i delicati vocalizzi jazz della cantante. Senza tralasciare le sonorità insolite della strumentale “Stagno” ed ipnotiche di “Il ragno”, ma anche il pop-deviato di “Sidecar”.
Un album che suona fresco ed originale e che ha dalla sua anche la forza espressiva dei testi, semplici e congeniti sospesi aperti a qualsiasi interpretazione personale.

MARCO VILLA-ROCKIT
Un disco che ti prende per mano e ti lascia su una spiaggia al tramonto, o in una notte estiva di campagna, con un bicchiere fresco di bianco in mano.
Ritmi sudamericani, ben suonati e arrangiati, sostenuti da una voce, cui non si possono muovere appunti, suadente e sensuale al punto giusto. Perfetto sottofondo, ma non solo, perché “Il ragno” e “Side Car” sono ottimi singoli e soprattutto il secondo, forse fin troppo trendy nei suoni, potrebbe avere non poca fortuna in radio.
I mentori musicali del gruppo sono all’estero, presso latitudini brasiliane, ma va sottolineato il fatto che non vengono mai a mancare le radici nostrane, soprattutto con testi che, lungi dall’essere poesie, cercano comunque di aggirare le secche dei cuore-amore. Si ascolti “Da sempre” e, di nuovo, “Il ragno”, ottimi esempi in questo senso.
Sia chiaro, non cambierà la storia della musica italiana, ma senz’altro non è questo l’obiettivo del gruppo di musicisti che ruota intorno a Eloisa Atti e Francesco Giampaoli. Si tratta infatti di un disco che non chiede altro che accompagnare il proprio ascoltatore e questo scopo viene raggiunto con grande stile e precisione, non lasciando nulla al caso, nemmeno la durata complessiva, praticamente perfetta per evitare il rischio-ripetitività. Un gran bel lavoro, insomma. (31-07-2006)

Andrea Turetta – BABYLONBUS
I Sur si presentato al pubblico con il loro primo album omonimo. Un disco dove la magia del suono insegue melodie istintive, ipnotiche, tormentate o cullate da sonorità inconsuete. Un album di debutto intelligente che riesce a coinvolgere l’ascoltatore senza troppi effetti speciali.
Già dalla prima traccia musicale del disco dei SUR ci rendiamo conto che questo disco può contenere al suo interno, parecchi spunti interessanti frutto dell’esperienza e dell’emozione. Una voce gradevole appartenente ad Eloisa Atti per un lavoro che sa di jazz ma che non disdegna altri generi.
Eloisa Atti e Francesco Giampaoli, hanno già all’attivo un po’ d’esperienza come voce e basso dei Caputolindo, il tutto è ora confluito in questo lavoro che unisce appunto il jazz a sonorità brasiliane, portoghesi e non ultime, legate alla canzone italiana d’autore. II loro primo disco omonimo è stato realizzato con la dirczione artistica di Mirco Marìani (già batterista di Mazapegul, Vinicio Capossela e Enrico Rava, nonché titolare del progetto Daunbailò) e la dirczione esecutiva di Marco Ambrosi (chitarrista di Rosaluna e Sazizz’ Trio). Tra i vari brani originali, a volte sognanti e a volte ironici, ho trovato degni di particolare attenzione “Creta” ed “Il ragno”. Qualcosa di davvero nuovo e piacevole con dei testi di buona qualità. Un disco di debutto che si lascia ascoltare con interesse e piacere.

Tracks:
#1 Creta
#2 Notte
#3 Da Sempre
#4 Stu
#5 Mattone Dopo Mattone
#6 Il Ragno
#7 La Novità
#8 Stagno
#9 Sidecar
#10 Vestito d’Azzurro

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